COME SCEGLIERE UN PRESENTATORE DI EVENTI
I consigli di Thomas Centaro, conduttore televisivo e presentatore di eventi M.I.C.E.
La scelta di un Presentatore di Eventi sul territorio italiano o per un evento internazionale, può rivelarsi un vero rompicapo. Lavorare negli eventi è un mestiere stressante, complesso, articolato, ma anche altrettanto emozionante e ricco di soddisfazioni. Purtroppo da marzo 2020 l’industria degli eventi sta vivendo un periodo molto complesso, tuttavia, i momenti di criticità devono essere trasformati in nuove opportunità di miglioramento. La pandemia ha colto tutti alla sprovvista, ma non si può assolutamente essere impreparati alla ripresa. Quello del ritorno a pieno regime è un obiettivo per il quale qualsiasi professionista sta lavorando sodo, sia per rimanere al passo con la velocità dei cambiamenti in atto, sia per ottimizzare ed innalzare la qualità del servizio. Ecco perché commettere un errore nella scelta di una figura altamente specializzata come quella del presentatore di eventi è un rischio che non ci si può assolutamente permettere. Da qui deriva la mia scelta di scrivere questo articolo, mettendo la mia esperienza ventennale al servizio dei recruiter, delle agenzie di comunicazione, di marketing e di eventi, così da poter scegliere il migliore conduttore per il proprio progetto. Prima di cominciare però consentitemi di presentarmi: sono Thomas Centaro, attore, doppiatore, speaker pubblicitario, presentatore tv, speaker radiofonico e presentatore di eventi MICE in attività dal 2000.
Digitando “Presentatore di Eventi” su Google si ottengono 6.460.000 risultati, tuttavia internet propone davvero di tutto, dagli animatori turistici fino dai conduttori improvvisati, privi di riscontri o totalmente carenti di esperienza. Sono davvero queste le figure che ingaggereste per il vostro cliente? E’ vero, il tempo è sempre poco e spesso si sceglie la figura più convincente semplicemente guardando qualche fotografia o andando per tentativi, ma questo alza il rischio di commettere un errore e quindi di compromettere l’immagine della propria azienda agli occhi del cliente. Sbagliare non è mai consentito quando si tratta di fornire un servizio di qualità, anche e soprattutto nel recruitment per una collaborazione esterna. Il mio sito è al primo posto su Google, sia per longevità che per affidabilità dei contenuti, tanto che tutto ciò che mostra sono esclusivamente elementi originali, video autentici, immagini e fotografie del tutto reali. Siti obsoleti, testi copia incollati, immagini identiche malamente fotoshoppate in luoghi diversi, o lavori e skills difficilmente verificabili sono sintomi di assoluta mancanza di attendibilità. Quindi quali sono le caratteristiche che deve possedere un professionista? La verità è che in pochissimi svolgiamo questo mestiere tutti i giorni con la consapevolezza e la responsabilità che comporta andare in diretta o salire su un palcoscenico. Ma entriamo nello specifico per comprendere quali sono le skills necessarie di un professionista del settore.
Le caratteristiche essenziali per poter essere definito un esperto, nonostante possa suonare scontato e retorico, sono la duttilità e la capacità di essere multitasking. Come poterlo sapere? Valutando il background del candidato, approfondendone il profilo per mezzo dei feedback sul sito web o sui social, da Linkedin e dal curriculum vitae se necessario. Un presentatore di eventi deve avere maturato molteplici esperienze nel campo dello spettacolo e del settore M.I.C.E., e naturalmente deve aver intrapreso degli studi idonei. L’esperienza da sola non basta per poter essere considerato un candidato valido. Avere studiato la dizione e la recitazione sono senza dubbio due tra le prerogative base. Avere esperienza da attore permette sia di avere un ottimo controllo del palco, sia di non abbassare mai l’attenzione riguardo tutto ciò che accade dietro le quinte oppure dietro alle telecamere. Nel mio caso, ad esempio, essere anche doppiatore e speaker radiofonico mi consente di avere anche un ottimo controllo della voce.
La voce è lo strumento più importante per un presentatore di eventi, perché permette di tenere alta l’attenzione del pubblico senza mai risultare monocorde, anche durante lunghe maratone streaming di otto ore, così come mi è capitato in passato. La carica di entusiasmo deve saper essere dosata a seconda della richiesta, e la misura si determina dall’obiettivo e dal taglio stabilito dall’organizzatore o dal cliente. Non si può presentare una cerimonia, un gala, o una premiazione con lo stesso stile con cui si condurrebbe un game show in un centro commerciale. Lo stile e la comunicazione si declinano esclusivamente dal target a cui ci si rivolge.
Qualunque ente, azienda o agenzia apprezza e valorizza i presentatori che si pongono con spirito di collaborazione. Per tutte le figure che lavorano ad una attività c’è un solo traguardo, cioè il successo dell’evento che si andrà a svolgere donando lustro al committente e colmando la soddisfazione del cliente finale. Al centro di un evento non deve esserci il presentatore ma il brand per il quale si è ingaggiati. Per quanto carisma si possegga, e per quante doti artistiche si siano sviluppate, un presentatore egocetrico è sempre dannoso. Oscurare il brand per cui si sta lavorando con massicce dosi di protagonismo è un errore imperdonabile. Questo mestiere richiede una buona dose di umiltà: bisogna saper stare un passo indietro, e consentire al pubblico di poter godere dei benefici che l’evento offre senza mai porsi in primo piano, e soprattutto non creare mai fastidi all’interno di un team. Atteggiarsi a vip e fare i capricci con mille richieste sono seccature in cui nessuna agenzia o azienda vorrebbe mai imbattersi. Il professionista consolidato non ha nulla da ostentare semplicemente perché sa il fatto suo, perché svolge il proprio lavoro con padronanza e in totale autonomia. In 20 anni di attività ho riscontrato che l’atteggiamento da divo è una prerogativa di chi non è un vero professionista.
La consapevolezza di essere il volto o la voce di un evento implica molte responsabilità sia nei confronti delle maestranze che del pubblico. Solo con l’esperienza si imparano i trucchi del mestiere: ad aderire al taglio di un qualsivoglia evento, ad empatizzare con gli ospiti in pochi secondi durante un’intervista, ad ovviare ad un problema tecnico durante uno speech, a moderare un dibattito acceso o ad attirare l’attenzione di un pubblico ostico senza calcare la mano sull’enfasi. Essere ingaggiati e ricevere un briefing o una scaletta significa farsi carico dei mesi di lavoro, ricerca e sviluppo di un progetto. Tutto questo un bravo presentatore non lo dimentica mai.
Thomas Centaro